Mononucleosi: informazioni sulla malattia e principali rimedi

La mononucleosi è una malattia infettiva e contagiosa. Caratterizzata da un carattere acuto, ha origini virali. Se vuoi sapere qualcosa di più sulle sue peculiarità, seguici nella guida che abbiamo creato per aiutarti a chiarire le idee e a capire quali sono i principali rimedi.

mononucleosi

Come già detto, la mononucleosi è una malattia infettiva di natura contagiosa e di carattere acuto. Una delle sue più importanti caratteristiche riguarda la presenza di una elevata quantità di globuli bianchi nel sangue di coloro che ne soffrono.

Di sintomatologia, però, parleremo nel dettaglio nel prossimo paragrafo. Per ora ci limitiamo a spiegare bene cos’è la mononucleosi e, per questo, ricordiamo che il responsabile della sua insorgenza è il virus Epstein-Barr, che appartiene alla famiglia dell’Herpesviridae.

Il contagio, in generale, avviene in seguito a scambio di saliva. Ecco perché la mononucleosi, nel linguaggio quotidiano,  è spesso indicata come “malattia del bacio”. La diagnosi si effettua tramite Monotest. Questo screening molto rapido determina la presenza di anticorpi eterofili, presenti nel 95% dei casi di mononucleosi.

Sintomi principali

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Nel novero dei sintomi della mononucleosi è possibile ricordare prima di tutto la linfoadenopatia. Con questo termine, in medicina, si inquadra un generalizzato ingrossamento dei linfonodi. Nel caso specifico di questa malattia, l’aumento di volume linfonodale si localizza soprattutto a livello cervicale.

Gli altri segnali che devono mettere in allarme e far pensare alla mononucleosi comprendono l’angina faringea, ossia un’infezione della faringe, la febbre e la splenomegalia, ovvero l’ingrossamento della milza.

Il quadro delle sintomatologie, però, non finisce qui. Quando si parla di mononucleosi sintomi, infatti, bisogna prendere in considerazione anche i rush cutanei e l’ittero. Manifestazioni da non trascurare sono anche la febbre, l’astenia e le perdite di peso immotivate.

Come avviene il contagio

Apriamo ora una parentesi molto importante, approfondendo i principali aspetti relativi al contagio che porta alla mononucleosi. Ricordiamo innanzitutto che la cosa riguarda soprattutto persone giovani, in media di età compresa tra i 15 e i 30 anni.

Il contagio può avvenire per modalità diretta o indiretta. Vediamo la casistica completa.

  • Contagio via oro faringea: questo è la modalità classica di contagio, che vede in primo piano lo scambio di saliva. Da qui, come già detto, deriva il nome di “malattia del bacio”.
  • Contagio via aerea: in questo caso la modalità di contagio riguarda goccioline di saliva o secrezioni nasali, che vengono disperse nell’ambiente circolante. In merito ci sono diversi dubbi, che riguardano la scarsa carica virale e il suo effettivo potenziale infestante.

Ecco ora le modalità di contagio per via indiretta.

  • Utilizzo di oggetti con materiale biologico infetto: in questi frangenti, il contagio avviene a seguito dell’uso di posate o asciugamani sporchi di saliva infetta.

In merito alla piscina come canale di trasmissione indiretta ci sono diverse controversie. Secondo alcuni, infatti, l’alta diluizione del virus nel cloro rende molto difficile il contagio.

Rimedi

La mononucleosi è una patologia che può essere affrontata in diversi modi. Il primo approccio da considerare è quello farmacologico e lo approfondiremo nel prossimo paragrafo. Non è però l’unico. La mononucleosi, infatti, può essere trattata con diversi rimedi naturali.

I principali consigli al proposito riguardano la cura dell’alimentazione e l’idratazione costante. Esistono anche altre soluzioni, come per esempio i gargarismi a base di succo di limone, sale e miele. Questo mix esercita una straordinaria azione antisettica sulla gola.

Un altro rimedio naturale portentoso contro la mononucleosi è la liquirizia. Questa radice contiene infatti acido laurico, una sostanza che è in grado di contrastare l’azione del virus EBV.

C’è anche chi indica gli infusi a base di ginseng come soluzioni naturali molto efficaci contro la malattia. Per vedere risultati decisivi, si dovrebbero consumare almeno 3 volte al giorno.

Non c’è che dire: i rimedi naturali contro la mononucleosi sono davvero tanti. Nel novero è possibile comprendere anche gli infusi a base di iperico.

C’è chi parla anche dell’efficacia dell‘aromaterapia. Nello specifico, per combattere la mononucleosi si dovrebbero usare gli oli essenziali a base di lavanda, menta piperita ed eucalipto.

Farmaci

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Cosa dire, invece, dei farmaci per la mononucleosi? Prima di entrare nel vivo dei presidi specifici ricordiamo che, quasi sempre, la malattia passa spontaneamente. Dopo la fase acuta, però, il virus EBV può entrare in una cronica, dando luogo a episodi di fatica o stanchezza costante.

In casi di questo tipo, si può intervenire somministrando analgesici o antipiretici, fatta eccezione per l’acido acetilsalicilico. Se la malattia ha raggiunto livelli particolarmente gravi si può ricorrere ai corticosteroidi.

Mononucleosi nei bambini

Degna di nota è anche la parentesi della mononucleosi nei bambini. Cosa si può affermare in merito? La prima cosa da dire è che, nei primi giorni, la malattia nei bambini si manifesta con sintomi affini a quelli influenzali. In seguito cominciano a fare la loro comparsa segnali specifici, come per esempio l’infiammazione della gola con piccole chiazze sul palato e la febbre tra i 38 e i 39°C.

In pochi casi può comparire anche un esantema molto simile a quello del morbillo. Di complicanze particolari non si parla. L’unica da ricordare è la rottura della milza, che si verifica solo quando la stessa è particolarmente ingrossata. L’evenienza in questione riguarda soprattutto gli adolescenti.

Nel caso dei bambini, è possibile rimandarli a scuola dopo 2/3 giorni dalla scomparsa della febbre. Per quanto riguarda la prevenzione, vanno benissimo le ordinarie misure igieniche, che riguardano per esempio l’utilizzo di asciugamani personali e la pulizia degli ambienti di gioco.

Incubazione

Il periodo di incubazione della mononucleosi ha una durata diversa a seconda dell’età del paziente. Per i bambini si parla di due settimane circa e per gli adulti di poco più di un mese. Chiaro è che più è giovane il soggetto colpito, più velocemente il virus si sviluppa.

Vaccino mononucleosi

Esiste un vaccino contro la mononucleosi? Per ora ancora no, anche se sono in corsi diversi studi. Uno di questi, iniziato pochi anni fa da un team di ricercatori zurighesi, si sta orientando in particolare verso lo sviluppo di un vaccino per proteggere gli adolescenti.

L’insorgenza della mononucleosi in questa fase della vita può infatti tradursi in una cronicizzazione della patologia, con il rischio di affrontare negli anni successivi malattie ben più gravi, come per esempio il linfoma di Hodgkin.


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