Farina basso indice glicemico, caratteristiche ed usi

Farina basso indice glicemico è particolarmente adatta a chi soffre di patologie inerenti il controllo dell’indice glicemico, come il diabete e l’ipertensione. Ultimamente però il loro utilizzo viene preso molto in considerazione anche da chi ha necessità diverse. Come ad esempio dagli sportivi che vogliono mantenere basso l’apporto di zuccheri. Apprezzate anche dalla cucina vegana e consigliate sempre più spesso dai nutrizionisti, scopriamone le caratteristiche e come utilizzarle.

Farina basso indice glicemico, quali sono?

Farina a basso indice glicemico, richiama sicuramente alla mente il diabete, ma non solo. Come abbiamo avuto modo di vedere in un altro articolo, l’indice glicemico è importante non solo per chi soffre di questa patologia ma deve essere tenuto sotto controllo da chiunque voglia mantenere un’alimentazione sana ed equilibrata.

L’indice glicemico è importante sicuramente per chi vuole ritrovare il peso forma. Per gli sportivi che seguono un regime alimentare bilanciato ma anche per chi vuole semplicemente prendersi cura di se e mantenere il proprio organismo efficiente.

Spesso si fa l’errore di pensare che una farina a basso indice glicemico non regali ai piatti lo stesso sapore e lo stesso gusto della comune farina “bianca”. Niente di più sbagliato! Si possono usare molte farine per preparazioni sia salate che dolci davvero ottime. Preparazioni che non andranno ad appesantire il nostro metabolismo e ci doneranno una sensazione di benessere generale.

Generalmente i carboidrati sono altamente digeribili ma si caratterizzano per un IG elevato. Mentre i prodotti integrali realizzati a base di farine non raffinate necessitano di più tempo per essere assimilati e aiutano a evitare picchi glicemici potenzialmente nocivi, in grado di affaticare il pancreas.

Le farine a basso indice glicemico più comuni sono quelle di frumento integrale, di riso, kamut, mais, avenza, quinoa, orzo, grano saraceno, miglio, ceci, piselli, fave, soia, fagioli e lenticchie. Meno diffuse ma estremamente consigliate per il loro sapore particolare sono le farine di nocciole e di mandorle .

Come utilizzarle, idee e suggerimenti

farina basso indice glicemico

Una prima indicazione è che queste farine spesso richiedono, per una lavorazione liscia ed omogenea, di essere miscelate con altre farine. Vi consigliamo pertanto di fare delle prove inizialmente aggiungendo o diminuendo le quantità di una o dell’altra.

Come per la farina di carrube che risulta molto dolce e va sempre mischiata con altre farine se si vuole ottenere un impasto lavorabile. Particolarmente adatta per la preparazione di dolci per il suo sapore che ricorda vagamente quello del cacao. Con questa farina potrete ottenere ottime torte.

Molto duttili e con un’ottima resa sono le farine di orzo e di segale, con le quali si possono ottenere delle ottime preparazioni salate. Da provare assolutamente la ricetta del pane di segale:

Per ogni chilo di farina aggiungere 15 gr. di sale, poco meno di un litro di acqua tiepida (o,8 lit possono bastare) e 200 gr. di lievito madre. Preparare l’impasto la sera e lasciarlo a riposo per tutta la notte. L’impasto deve essere lavorato finché non diventa liscio e omogeneo.  Per la cottura si raccomanda di utilizzare una temperatura di 180° e di non aprire mai il forno.

La farina di ceci invece è la più indicata per diabetici ed offre ottimi risultati di lavorazione per dar vita a pani, pizze e focacce davvero superlativi. Si pensi ad esempio alla farinata di ceci tipica della cucina ligure, ricetta che apporta un’alta quantità di proteine assicurando gusto e soddisfazione.

Queste farine possono sicuramente dar vita a mille idee, l’unico vincolo è come sempre la nostra fantasia. Tu hai già provato qualche ricetta con farine a basso indice glicemico?


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